I dati dell'Emilia-Romagna
Wednesday, September 28, 2005
  Assoturismo sul rilancio del turismo in Emilia-Romagna. Confesercenti: "%u201CLa sfida maggiore che tutto il sistema turistico dell%u2019Emilia-Romagna deve affrontare � quello del cambiamento nel modo di fare vacanza intervenuto in questi ultimi anni%u201D. Questo � stato il principale filo conduttore della riunione regionale, svoltasi a Cervia, di Assoturismo-Confesercenti,� che si � tenuta al termine di una stagione turistica difficile su cui ancora una volta ha pesato la crisi dei consumi e dell%u2019economia nazionale, accentuata anche da una situazione meteo che ha inciso in maniera negativa sul volume d%u2019affari delle imprese turistiche.I vari interventi hanno sottolineato alcune caratteristiche dell%u2019attuale mercato della domanda:
1. Le principali tendenze del mercato turistico riguardano la riduzione dei periodi di vacanza� e la concentrazione nei week-end, con l%u2019incremento delle prenotazioni last minute e dei viaggi auto organizzati.2. �%uFFFD in atto, inoltre, il superamento della distinzione tra vacanza principale e secondaria dovuto ad un aumento della frequenza delle vacanze.3. Il turista, infine, � sempre pi� esperto e critico, ha sempre maggiori informazioni e conoscenze delle destinazioni, anche grazie alle nuove tecnologie, e mostra un crescente interesse nei confronti della qualit� e dei prezzi, non solo del singolo prodotto, ma della destinazione nel suo complesso.
Per questo, a giudizio di Assoturismo Emilia-Romagna, � sempre pi� necessaria una forte politica turistica territoriale e di integrazione fra il turismo e gli altri settori economici e la ricerca di uno standard qualitativo di tutti servizi, direttamente e indirettamente connessi al settore turistico.Ci� significa anche una maggiore qualit� ambientale del territorio e maggiore accessibilit� alle localit� turistiche, che � uno dei punti critici della offerta emiliano-romagnola a causa dei tempi troppo elevati per il raggiungimento delle varie destinazioni.
Per quanto riguarda la promocommercializzazione secondo Assoturismo occorre agganciarsi e cogliere il trend di sempre maggiore utilizzo dei voli low-cost e delle prenotazioni via internet (che stanno raggiungendo una percentuale di incidenza in Europa e nel mondo molto rilevanti) realizzando concretamente il progetto della piattaforma e-commerce per le prenotazioni on-line.Alla riunione di Assoturismo Emilia-Romagna � stata rimarcata l%u2019importanza di fare azioni di comunicazione che abbiano anche contenuti commerciali e non solo di mera promozione.L%u2019associazione ritiene inoltre essenziali i prossimi momenti di confronto a livello regionale, come il tavolo del turismo presso la Presidenza della Giunta e l%u2019aggiornamento della legge regionale 7/98 che si ritiene debba essere affrontata con l%u2019obiettivo di migliorarne e rafforzarne l%u2019organizzazione turistica, senza scardinarne l%u2019attuale impostazione.
Tema essenziale, soprattutto in questa fase difficile per la finanza regionale, � la necessit� di reperire risorse adeguate per rifinanziare le leggi di settore, in particolare per la legge 40/02 sugli incentivi alla riqualificazione dell%u2019offerta turistica, che sono bloccate anche e soprattutto per effetto della normativa nazionale che, invece, dovrebbe contribuire al rilancio e alla promozione del prodotto Italia nel mondo.La prossima legge finanziaria dello Stato, di imminente presentazione, sar� un banco di prova sul fatto che questa esigenza venga davvero accolta o ci si trovi di fronte all%u2019%u201Dennesimo annuncio%u201D." 
Monday, September 26, 2005
  Confindustria: in Emilia-Romagna andamento positivo BOLOGNA - In uno scenario complessivamente positivo per l’economia mondiale e di forte incertezza a livello nazionale, l’economia dell’Emilia-Romagna conferma una capacità di tenuta superiore rispetto all’andamento medio del Paese.

Gli andamenti negativi di buona parte degli indicatori economici sono il risultato di un quadro eterogeneo, in cui si registrano notevoli differenze nei risultati congiunturali tra settori e soprattutto tra singole imprese all’interno dello stesso settore. Segnali positivi arrivano dalle esportazioni, che nel primo semestre 2005 sono aumentate del 10,7% rispetto al primo semestre dell’anno scorso (dati ISTAT). Anche la quota dell’export regionale sul totale nazionale è in crescita, pari al 12,7% rispetto al 12,2% del primo semestre 2004.

Gli imprenditori confermano anche per la seconda metà del 2005 un quadro di incertezza, pur evidenziando qualche segnale di graduale miglioramento. Le aspettative sono per una lieve ripresa della produzione, sotto la spinta prevalente della domanda estera, mentre la domanda interna dovrebbe continuare a rimanere sui modesti livelli degli ultimi semestri.

"L’economia dell’Emilia-Romagna, e prima di tutto l’industria - ha affermato la Presidente Anna Maria Artoni - sta attraversando una fase di profondo cambiamento strutturale i cui effetti si potranno cogliere più facilmente solo nel medio lungo periodo, che porterà ad una progressiva selezione delle imprese e delle filiere produttive in grado di sostenere la competitività. I mercati premiano sempre più le imprese che investono, che innovano e che puntano su produzioni di qualità e a più alto valore aggiunto e questo avviene anche nei settori tradizionali o nei mercati maturi. La trasformazione in atto vede le aziende della nostra regione fortemente impegnate a confermare ed accrescere la propria competitività nonostante il perdurare del ciclo economico negativo".

L’indagine sugli investimenti realizzata da Confindustria Emilia-Romagna e dalle Associazioni Industriali della regione su un campione di circa 700 aziende industriali evidenzia anche per quest’anno una forte spinta ad investire, in particolare nella ricerca e nell’innovazione.

L’82,5% delle imprese del campione ha effettuato investimenti nel corso del 2004. Anche nel 2004 gli investimenti più diffusi sono risultati quelli in informatica di gestione (37%) e in ricerca e innovazione (33,4%).

Nel corso del 2005 il 75,8% delle aziende intervistate prevede di effettuare investimenti. L’area di investimento verso la quale gli imprenditori indirizzeranno gli sforzi maggiori per il 2005 è quella in ricerca e innovazione (45,8%), che risulta in crescita rispetto a quanto realizzato nel 2004 (33,4%).

Per quanto riguarda i fattori critici per la decisione di realizzare gli investimenti previsti, si registra un significativo aumento delle imprese che segnalano l’andamento della domanda attesa come l’ostacolo principale a nuovi investimenti. Tra i fattori di natura strutturale si segnalano in particolare le criticità legate al tema delle risorse umane (impossibilità di dedicare personale alla progettazione-realizzazione e difficoltà a reperire nuove risorse) ed ai vincoli di natura amministrativa e burocratica.

"In questo quadro - ha proseguito la Presidente regionale degli industriali - il processo di cambiamento strutturale e la spinta a investire delle imprese devono essere accompagnati da politiche e azioni che determinino le condizioni più favorevoli al rafforzamento della capacità competitiva del sistema produttivo della regione. È necessario quindi che la Regione concentri i propri interventi su alcuni fattori prioritari:

- supportare gli investimenti in innovazione e ricerca. I dati confermano che le imprese che investono in nuovi prodotti, in innovazione e nel miglioramento organizzativo registrano performance positive sui mercati. La proposta di Confindustria è di rafforzare in termini di qualità e risorse le politiche di stimolo alla ricerca e all’innovazione, che stanno danno evidentemente buoni risultati.

- ampliare e rafforzare le politiche di internazionalizzazione. Il tasso di crescita dell’export (pur nel quadro di una quota italiana del commercio mondiale che diminuisce) conferma l’esigenza di accompagnare lo sforzo delle imprese per mantenere e aggredire nuovi mercati

- qualificare le politiche sulle risorse umane. L’analisi sugli investimenti evidenzia il forte ostacolo rappresentato dal tema delle risorse umane. La nostra proposta è di intensificare azioni di orientamento verso le specializzazioni tecnico-scientifiche, rafforzare la qualificazione dei contenuti formativi e diffondere iniziative di qualificazione e formazione da realizzare all’interno delle imprese.

"fare di più" per la semplificazione burocratica. Le imprese continuano ad evidenziare forti difficoltà sul versante degli adempimenti burocratici e amministrativi. Tali perduranti ostacoli indicano che occorre rilanciare in tempi brevi un programma diffuso di semplificazione amministrativa. 
Thursday, September 15, 2005
  Emilia Romagna nei primi dieci posti delle due classifiche Ue sul potere d'acquisto EMILIANET - ECONOMIA: "Tre regioni italiane, Lombardia, Emilia Romagna e Valle d'Aosta, insieme alla Provincia autonoma di Bolzano, compaiono nei primi dieci posti delle due classifiche Ue sul potere d'acquisto delle famiglie. Lo dice Eurostat, in un'analisi riferita alle ultime stime nei 25 per il 2002. Le classifiche esaminano la ricchezza delle regioni da tre diversi punti di vista: non solo il tradizionale Pil per abitante, ma anche il potere d'acquisto delle famiglie depurato da import-export e dalle tassazioni nazionali.
Tutte e tre le classifiche vedono al primo posto la regione di Londra (Inner London), dove il potere d'acquisto e' di quasi sette volte quello della regione polacca di Lubelskie, maglia nera della classifica. Eurostat disegna un'Europa a due velocita', tagliata in Italia e in Spagna tra nord e sud e in Germania tra ovest ed est; ma anche tra grandi citta' e periferie: da una parte i centri della prosperita' europea (Londra e tutto il Sud dell'Inghilterra, Parigi, Bruxelles, l'Italia del Nord, Vienna, Madrid, i Paesi bassi occidentali, Stoccolma, i lander tedeschi della Renania-Westfalia, del Baden-Wurttemeberg e della Baviera), dall'altra il Sud dell'Italia e della Spagna, l'Est della Germania." 
Thursday, September 08, 2005
  70 milioni di abusivismo commerciale Trend Online: "Dalla ricerca dell%u2019organizzazione risulta che le postazioni fisse rappresentano ben il 75% del totale, mentre il restante 25% e' rappresentato da abusivi 'itineranti'.
Si stima un volume d'affari complessivo di circa 70 milioni di euro, con una gamma merceologica dell'abusivismo che e' sempre pi� variegata: abbigliamento, borse e pelletteria, bigiotteria, orologi, Cd e Dvd, occhiali, teli da mare, parei e costumi, biancheria per la casa, massaggi e tatuaggi e quest'anno anche bibite.
L'incasso medio giornaliero per abusivo -spiega la Confesercenti- viene stimato in circa 300 euro, e il fenomeno e' sempre pi� organizzato, arrivando addirittura a creare un sistema di sorveglianza e controllo che segnala tempestivamente, tramite cellulare, l'arrivo delle forze dell' ordine e a creare una vera e propria gestione degli spazi di vendita sulla spiaggia. Inoltre, tra le modalit� sempre pi� diffuse nell'organizzare l'attivit� commerciale abusiva, e' stata riscontrata quest'anno anche la vendita su ordinazione, proprio per sfuggire al sequestro della merce.
La situazione dell'abusivismo nella stagione 2005 %u2013 evidenzia la Confesercenti regionale - e' s� caratterizzata da un aumento dei controlli e dei sequestri di merce, ''ma si tratta ormai di un%u2019attivit� illecita talmente strutturata e radicata che e' sempre pi� difficile debellarla in maniera definitiva, anche se l'azione decisa e continuativa in alcune localit� ha portato ad una riduzione del fenomeno.
Infatti, solo attraverso un costante presidio del territorio sulle spiagge e agendo sulle strutture organizzative a monte -conclude la Confesercenti emiliano-romagnola- si potranno ottenere risultati generalizzati e significativi, evitando la semplice migrazione momentanea del fenomeno in altre localit�''." 
Wednesday, September 07, 2005
  Emilia-Romagna, popolo di 'spendaccioni' Emilia-Romagna, popolo di 'spendaccioni': "Il caro-euro? Altro che bugie, � tutto vero. Almeno stando all'analisi pubblicata dalla Cgia di Mestre, secondo la quale dal 2002 al 2004 la spesa mensile media pro capite e' aumentata a livello nazionale del 13% pari a 109,56 euro. Nella graduatoria delle regioni con il maggior livello di spesa pro-capite risulta esserci l'Emilia-Romagna, dove la quota � di 1186, 73 euro. Seguono Lombardia (1.179, 15 euro), Val d'Aosta(1.162,10 euro), Piemonte (1.150,67), Liguria(1.083 euro) e Friuli(1.082,85), seguiti da Veneto (1.070 euro) e Trentino (1.057 euro). In coda la Sicilia.(632,32).
L'incremento della spesa mensile, supera il tasso d'inflazione cresciuto, sempre nello stesso periodo, del 5%. A livello territoriale l'aumento percentuale della spesa ha cosi' toccato il 24% in Calabria e il 21,2% e il 21% in Friuli Venezia Giulia e in Trentino Alto Adige. Minore, invece, l'impatto in Sicilia dove la spesa media mensile pro capite e' addirittura diminuita del 2,1%. Abitazione, alimentari e bevande, insieme ai trasporti sono i capitoli di spesa che maggiormente pesano sul portafoglio degli italiani - rispettivamente con il 25,5%, il 19% e il 14,2% delle spese fatto 100 il totale.
Se da un lato questa graduatoria mette in luce l'aumento dei prezzi che si � registrato negli ultimi anni, dall'altro sottolinea inevitabilmente anche il livello di benessere e potere d'acquisto delle singole regioni. E sotto questo profilo gli emiliano-romagnoli hanno di che sorridere." 
Questa e' la pagina di dati e segnalazioni sull'Emilia-Romagna di Giampaolo Montaletti. Il sito principale e' qui.

ARCHIVES
November 2004 / December 2004 / January 2005 / February 2005 / March 2005 / April 2005 / May 2005 / June 2005 / July 2005 / August 2005 / September 2005 / October 2005 / November 2005 / December 2005 /


Powered by Blogger