Lavoratori atipici: professionisti per scelta e non per necessita'
EMILIANET - ECONOMIA: "Et%uFFFDmedia 42 anni, per la maggior parte maschi (69%), di cultura medio-alta (oltre il 50% %uFFFDlaureato ed il 15% %uFFFDin possesso di titolo post laurea), con altissimo grado di competenze professionali; ha scelto il proprio lavoro e non l'ha subito, decidendo di lavorare in proprio per motivi di realizzazione personale, per essere indipendente: in prevalenza professionista con partita IVA, pluricommittente; soddisfatto ed ottimista sul proprio futuro. Questo, in sintesi, l'identikit del collaboratore professionista e del libero professionista, che emerge sondaggio che SWG ha effettuato per CNA InProprio attraverso interviste ad un campione di 319 soggetti residenti in 8 citt%uFFFDitaliane: Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Pesaro-Urbino, Reggio Emilia, Roma.
L'Emilia Romagna %uFFFDl'unica regione presente con due capoluoghi di provincia, Bologna e Reggio Emilia, sia per l'elevata presenza di autoimprenditori, ma anche in virt%uFFFDdi una diffusione omogenea sull'intero territorio, a differenza delle altre realt%uFFFD, nelle quali i lavoratori autonomi si concentrano pressoch%uFFFDesclusivamente nel capoluogo regionale.
I numeri indicano infatti che i lavoratori autonomi di seconda generazione o 'atipici' come vengono chiamati per distinguerli dai 'tipici' lavoratori dipendenti in Emilia Romagna sono in forte crescita. In regione sono 316.699 i soggetti iscritti alla data del 31 dicembre 2004 al Fondo gestione separata INPS (3 milioni e 300 mila a livello nazionale).
Di questi, 29.000 sono i professionisti e collaboratori professionisti (400.000 a livello nazionale). L'Emilia Romagna dunque con il 10 % del totale nazionale si pone tra le regioni pi%uFFFDatipiche, seconda solo alla Lombardia."